martedì 5 luglio 2011

TERZO OCCHIO

Oggi al lavoro è venuto il tecnico della caldaia. Mi ha detto che bisogna imparare a vivere con meno aspettative, ovvero niente seghe mentali. Poi mi ha insegnato il respiro indiano per recuperare energia e aprire i chakra. E' necessario appoggiare l'indice sulla fronte (terzo occhio) e con il pollice chiudere la narice sinistra, inspirare con la narice destra, chiudere la narice destra ed espirare con la nariice sinistra. Ripetere tutto al contrario, chiudere narice destra, inspirare con la sinistra, chiudere la narice sinistra, espirare con la narice destra. E via così di seguito, mantenendo sempre l'indice sul terzo occhio.In teoria, ad un certo punto ci si dovrebbe sentire più energici. Non lo so...Al secondo respiro, il telefono squillava ed ho dovuto interrompere l'esercizio per rispondere. Quando il tecnico se n'è andato, mi sono accorta di non avergli chiesto per cosa era venuto.

lunedì 18 aprile 2011

PARAPAPA' PARAPAPA' FIGURA MERDA

Posso contare su una serie considerevole di figuracce e di questo quasi ne vado fiera. Quando il Vicenza (squadra di calcio) andò in serie A lo ricordo perfettamente: ballavo o meglio saltavo a ritmo di musica hip hop e mi accorsi che tutti gli sguardi maschili della sala erano rivolti verso di me. Pensavo fosse perchè mi so muovere bene e perchè sono figa: in realtà il top mi era finito sulle ginocchia e a tutti da dieci minuti mostravo le mie grazie ovvero tette! Perfortuna sullo schermo dietro di me da lì a poco diedero la notizia del Vicenza in serieA e io passai in secondo piano. Una volta per fare quella che se la tira con un gruppo di ragazzi che mi fischiavano dal finestrino di un auto, non mi accorsi del tombino aperto e ci finii dentro con una gamba e una sonora pacca dove non batte il sole. Lavoro a contatto con il pubblico, però farei meglio spesso a starmene zitta: a una cliente ho chiesto di quanti mesi fosse, ma non c'era nessuna pagnotta nel forno; a un'altra ho chiesto per ben tre volte conferma del nome perchè non mi tornava il nome maschile sulla carta d'identità e questa a ripetermi sempre più imbarazzata " Sergio sono io". La peggiore poi è quando ho chiesto ad un collega perchè avesse parcheggiato nel posto degli handicappati, dimenticando che il tipo ha problemi alle gambe: almeno avessi avuto il buon gusto di dire disabili! E mille altre ne avrei. Perciò vi sfido lettori: voglio sapere le peggiori figure di emme della vostra vita. Condividiamo questi brutti momenti.

martedì 15 marzo 2011

LENZUOLO

Ho cambiato le lenzuola del letto. Non è un evento (perfortuna!), ma un impegno bisettimanale! Di solito non ci penso troppo sù, lo faccio e passo ad altro. Questa volta invece c'ho ragionato. Non ho mai capito chi rifà il letto tutti i giorni, dal momento che io non provo una sensazione diversa ad entrare nel letto quando è fatto, rispetto a quando non lo è. Io vado a letto perchè ho sonno e fine. Però le lenzuola le cambio e allora ho riflettuto...le mie lenzuola hanno un dritto e un rovescio e sono ricamate solo sul lato diritto. Ho per osmosi assimilato l'abitudine di stendere le lenzuola con il rovescio verso l'alto per poi piegare il lenzuolo sopra la coperta e far risaltare il ricamo del bordo. E allora, se la maggior parte delle persone fa così, che senso ha ricamare tutto il lenzuolo e solo da una parte??? Non credo che questa cosa interessi a qualcuno, ma da quando ho scoperto di essere ipotiroidea, sono più sensibile e riflessiva.

venerdì 18 febbraio 2011

BABY PENSIONE?

" Cercasi commessa max 24 anni"
" Cercasi sarta max 30 anni"
Questi i cartelli appesi alla vetrina di un negozio di abbigliamento del centro oggi.
Lascio perdere tutti i pensieri che ho fatto riguardo ai contratti di apprendistato, alle persone che perdono e non trovano lavoro, a quanto c'hanno smenato la flessibilità nel lavoro e la pensione dopo i 65 anni...lascio perdere tutta questa polemica. E mi concentro su un breve e intenso dispiacere: pazienza non poter più alla mia età partecipare a miss italia ( anche la cellulite in fondo me lo impedisce...), pazienza non poter partecipare ad Amici di Maria de Filippi o sembrare la tardona nel cast del Grande Fratello, pazienza...Ma adesso vogliono pure dirmi che sono anche troppo vecchia per fare la sarta o la commessa?????? A questo punto, esigo la pensione!

lunedì 14 febbraio 2011

DEDICATO A TE

L’inizio fu l’operazione che mi fecero alle adenoidi: subito dopo riuscii a pronunciare la erre.
Subito dopo nacque mia sorella.
Subito dopo la chiamarono Mara.
Non ricordo il nostro primo incontro; mia madre racconta che entrai nella stanza d’ospedale, mentre lei allattava la piccola. Racconta che sembravo un gigante e che rimasi lì incantata ad osservare la scena e quel piccolo essere che a detta di tutti era la mia giovane sorellina.
Non ricordo nemmeno quando la portarono a casa: ci sono foto nell’album di famiglia, che mi ritraggono accanto a lei, mentre aiuto la mamma a farle il bagno.
Quel che ricordo davvero è che il 21 giugno del 1979, giorno in cui oltre all’estate, ebbe inizio anche la vita di Mara, io mi trovavo al mare con mia zia Franca. Eravamo in albergo quando giunse la notizia, stavamo pranzando ed io di tutta risposta ingoiai l’osso della pesca che stavo succhiando. Che fosse eccitazione? O desiderio di protagonismo? Di certo smettevo in quel preciso istante di essere l’unica figlia, l’unica nipote, l’unico gioiello di famiglia.
Eravamo in due da quel preciso istante, in due a dividere tutto: confezione da dodici di gelati, sei a testa, 10.000 lire di mancia dalla zia Flora “ metà par to sorella, me raccomando!”, a Natale giochi in scatola da due a sei giocatori, cocacola per due, patatine fritte per due, mamma e papà metà a testa. E c’era da impazzire quando la mamma serviva due piatti di patate e Mara aveva l’esclusiva nello scegliere il piatto più ricco! Ma ancora peggio, quando il 14 dicembre, giorno del MIO compleanno, la nonna paterna si presentava con un regalo anche per la sorellina piccola! E come tutte le bimbe normali, la cosa mi faceva incazzare. Ma poi… Passano gli anni, sorella cara, ed oggi ti vedo donna più di me, bellissima nel tuo broncio difensivo, spiritosa nelle tue battute pungenti, creativa in tutto ciò che fai, da come ti muovi e ti vesti a come lavori ai tuoi progetti. In me si esprimono troppe emozioni e piango e rido nello stesso momento, sapendo che non hai più bisogno della mia protezione, consapevole che il brutto anatroccolo è uno splendido cigno pronto a spiccare il volo. E ne sono fiera e triste. Non hai davvero più bisogno di me. E se ci penso, non ne hai mai avuto, non come io di te.
Quest'anno sorellina mia, ti dedico San valentino.

venerdì 11 febbraio 2011

CHE FANTASTICA STORIA E' LA VITA

In macchina mi sono emozionata ascoltando "che fantastica storia è la vita" di Venditti: mi sto rincoglionendo. Ho anche abbozzato un paio di lacrime. Forse è colpa di una intera giornata passata senza caffeina. Forse è colpa dell'età. Qualche giorno fa un mio amico mi scrive "In un istante passeremo dalla fanciullezza alla vecchiaia, bypassando l'età adulta". Grande, immensa verità. Che schifo.

lunedì 31 gennaio 2011

bananaCOCCObaobab!

Perfortuna non sarò mai famosa! Così non conoscerò mai Simona Ventura e non parteciperò all'isola dei famosi. Almeno non rischio di morire di fame: non avevo idea di quanto fosse difficile aprire una noce di cocco fino a questa sera! Stasera dopo lo yoga, ho deciso di cenare con una noce di cocco comprata al supermercato. L'ho presa per ricordare a me stessa quei pomeriggi estivi, al mare, con un sacco di caldo e il cocco comprato dall'ambulante già pulito e pronto da mangiare. ESATTO: GIA' PULITO! Io nell'impresa di aprire la noce, nonostante i suggerimenti e i video di youtube, non ce l'ho proprio fatta. Così me l'ha aperta con non poca fatica il mio moroso e quante parole e parolacce mi sono presa per questo (non è stata una passeggiata nemmeno per lui)! Comunque, adesso che scrivo sgranocchiando cocco, è bene che lui non sappia che mica mi piace poi tanto... Anzi, mi è pure venuto in mente che quelle rare volte in spiaggia  mi sono sempre pentita di non essermi presa al posto del cocco un gelato luke che costa sicuro la metà e vale il doppio!